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La vacanza di Alexia Pt. I

Un'amica mi ha ispirato una breve sega, mi farebbe piacere avere i vostri pareri. Spero vi piaccia

Alexia era una ragazzi di Bologna, aveva 22 anni, dannatamente bella e dannatamente porca.

A seguito dell’ennesimo litigio con Marco, il suo ragazzo, aveva deciso di prendersi un po’ di tempo per pensare, a lei e alla loro storia.

Alexia e Marco stavano insieme da più di un anno. Come tante storie era iniziata alla grande, erano entrambi degli amanti focosi, passionali, che mettevano tutto il cuore e tutta la passione nell’amarsi.

Ma si sa, la passione può trainare un rapporto per un po’, dopo serve ben altro, e i due amanti avevano raggiunto e superato quel dopo già da qualche tempo.

Alexia inoltre sospettava che Marco l’avesse anche tradita, era distante, da troppo lui tendeva a evitare le loro uscite, e anche quando uscivano si limitavano a scopare parlando poco.

Non era certo una tragedia, e anche a lei era capitato di tradire lui, con Andrea, ma era stata solo una volta e soprattutto era stato solo sesso, mentre Marco, secondo Alexia, stava avendo una vera e propria storia alle sue spalle.

Alexia era contenta di viaggiare in treno, il lungo viaggio verso ______________ le avrebbe fornito tutto il tempo che le occorreva per riflettere. Con aria distante spense la sigaretta nel posacenere e salì a bordo.

Dopo diverse ore di viaggio e meditazione Alexia giunse alla conclusione che avrebbe rotto con Marco, certo le sarebbe mancato il sesso con lui, ma era più che sicura che avrebbe trovato modo di rimediare. Quel viaggio sembrava capitare apposta, le avrebbe dato il tempo di prendere le distanze dal suo ormai ex e le avrebbe dato modo di riabituarsi al fatto di essere single.

Alexia amava il sesso e sapeva passare dalle parole ai fatti molto facilmente, ma quando si fidanzava avvisava i suoi amici più intimi che la loro relazione ritornava ad essere una semplice amicizia, senza benefici o piacevoli vantaggi.

Andrea era stato la sola eccezione… un paio di volte..

Con lui erano amici da lunga data, ed era stato il suo primo sexfriend. Quella botta e via durante la storia con marco era stato un innocente incidente… cioè magari non proprio innocente, ma Alexia sapeva che una cosa del genere non sarebbe potuta mai capitare con qualcun altro, anche con le medesime circostanze.

Il fatto era successo una sera in discoteca, all’inizio della sua storia con Marco. Lei era lì con le sue amiche e lui con i suoi amici, si erano incontrati per caso sulla pista, entrambi parecchio alticci, e si erano appartati per sfuggire alla musica troppo alta per poter parlare senza doversi sgolare.

Si raccontarono l’evolversi della loro serata per poi giungere a parlare dei rispettivi partner, il tutto ben condito da abbondanti mojito. Mentre Andrea si lamentava dei suoi problemi con la sua ragazza Alexia gli aveva preso la mano, per farlo alzare dal muretto sulla quale erano seduti, e ballare un po’, le piaceva la canzone che era partita.

Lui accettò di farle da cavaliere, e mentre lei si scatenava strusciandosi lui parlava, sia della sua ragazza che non ne voleva sapere di darli il culo, sia di Marco, di quanto fosse fortunato a stare con una ragazza che invece amava il sesso anale.

<< Stefania non sa cosa si perde, primo perché tu sei un amante fantastico e secondo perché farsi venire dentro è una sensazione sublime >> e mentre diceva questo Alexia si era girata di spalle, aveva poggiato le sue chiappe all’altezza del pacco di Andrea e aveva iniziato a muovere il culo come un’ossessa.

Per il ragazzo fu troppo.

Portò la mano sinistra sul suo gran seno e la strinse ancor di più a sé, mentre la destra scivolò sotto la gonna e scostato il perizoma due dita si insinuarono nella sua femminilità.

<< Sei già bagnata al solo sentire il mio cazzo tra le chiappe, quando sei diventata così porca? >>

Per Alexia non fu facile rispondere, le parole di Andrea era accompagnate da un lavoro di mani esperto, sia sul suo capezzolo che sulla figa, e da una scia di baci indistinti che andavano dall’orecchio alla base del collo e dal collo all’orecchio; non era stato facile ma dopo un paio di gemiti la risposta arrivò.

<< non è per il cazzo che ho tra le chiappe, ma non ho potuto fare a meno di ripensare all’ultima volta che l’abbiamo… >> Alexia non riuscì a terminare la frase, un altro gemito di piacere nato dal basso ventre si era impossessato della sua voce e cominciava ad annebbiarle la mente.

Si stava eccitando parecchio, la sua fighetta era fradicia e il desiderio di riavere Andrea in lei si stava facendo prepotentemente strada in lei.

In quel momento era del tutto dimentica dell’esistenza di Marco, e anche se ne fosse ricordata dubitava che gli avrebbe dato peso. Alexia adorava Andrea, con lui aveva un’intesa sessuale fantastica e sapeva che per quanto si comportasse da pervertita Andrea non l’avrebbe mai guardata come una troietta, ai suoi occhi sarebbe stata sempre l’amica di vecchia data, molto porca, ma pur sempre sua amica. Quando stavano insieme, nonostante il sesso spinto trovavano sempre il modo di essere dolci l’uno con l’altra. Lussuria e dolcezza non era una combinazione facile da trovare o creare, ma con Andrea era sempre stata una cosa molto spontanea, e molto spontaneamente si era lasciata andare alle sue attenzioni.

Si era appoggiata a lui reclinando la testa sulla sua spalla ad offrire una porzione maggiore di collo alle sue labbra, che fameliche si erano spinte dove prima non riuscivano ad arrivare; aveva scostato la mano di Andrea dal suo seno per impossessarsene, adorava giocarci lei stessa, sia quando si masturbava da sola, sia, come in quel caso, era un altro a toccarla. La mano di Andrea che prima giocava con il capezzolo avevo trovato un nuovo compagno di giochi, il culo di Alexia. Ad Andrea era mancato tantissimo non poterci giocare ed era entusiasta di poterlo di nuovo avere fra le sue mani. Con grande disappunto del suo cazzo allontanò il bacino di lei in modo da poter far scivolare la mano libera sul suo sedere e presto due dita giocavano con l’ano dell’amica. Alexia accolse la nuova fonte di piacere gemendo ancora più forte, le dita di Andrea la stavano facendo impazzire, sentiva le gambe diventarle molli e la mente ebbra di piacere. Quel doppio tormento durò solo qualche minuto perché lei venisse copiosamente, bagnando la mano dell’amico e il suo perizoma. Fortunatamente la mano di Andrea che giocava col suo ano fu lestra a tapparle la bocca, altrimenti era certa che non sarebbe riuscita a non urlare il suo piacere. Non appena fu certa che le gambe la potessero reggere si voltò, con ancora le dita di Andrea nella sua femminilità, gli buttò le braccia al collo e lo baciò con trasporto. Passione che venne ricambiata dall’amico, che aveva riportato la mano sul suo fondoschiena per riprendere ciò che aveva dovuto interrompere. Alexia gli gemette in bocca prima di interrompere il bacio

<< soddisfa le tue voglie e fammi il culo >> gli mormorò all’orecchio mentre le sue mani esploravano il petto di lui e la più irriverente scese ad accarezzargli il cazzo duro da sopra i pantaloni. Andrea non desiderava altro.

<< te lo riempio di sborra >> le sussurro a fior di labbra prima di darle un ultimo bacio e trascinarla in un luogo più appartato.

Arrivati al parchetto vicino alla discoteca si erano scambiati un altro lungo bacio carico di tutto il loro desiderio di amarsi. Andrea le aveva posato le mani sulle spalle e con una leggera pressione fece capire ad Alexia che le loro lingue avrebbero continuato a danzare più tardi. Lei si staccò e si inginocchiò, slacciò la cintura e sbottonò i pantaloni, liberando il cazzo dell’amico che le si presentò in tutta la sua erezione.

Alexia lo ammirò solo per un secondo prima di afferrarlo con una mano e leccarlo per tutta la sua lunghezza, dalle palle alla cappella e viceversa per tre volte per poi finalmente prenderlo in bocca e farne sparire metà.

Andrea le posò la mano sulla nuca e le diede il ritmo, lei si lasciò guidare e prese a masturbarsi l’ano per poter accogliere agevolmente l’amico. Le servì fare appello a tutta la sua forza di volontà per contenersi dal far venire l’amico nella sua bocca, non che non volesse dargli il culo, ma Andrea era l’amante che più le era mancato e le sarebbe piaciuto risentire il suo sperma invaderle la bocca, però erano finiti in quella situazione per via della voglia di lui di sesso anale, e non sarebbe stata lei a tirarsi indietro.

<< Ale, sei una pompinara incredibile, rischio di venire se rifai quella cosa con la lingua intorno alla cappella >>

Alexia ammirò il ragazzo dal basso, era decisamente eccitato e sembrava sforzarsi per mantenere la lucidità necessaria per non venirle in faccia.

<< a dire il vero avrei voluto sentirti esplodere nella mia bocca, succhiartelo mi ha fatto venire nostalgia del tuo sperma >> quelle parole colpirono Andrea, e sebbene non fossero dei versi d’amore trascendentale le trovò davvero dolci e gli restituirono la lucidità che cercava.

Si inginocchiò accanto a lei e presole il volto fra le mani la baciò, senza la foga o la lussuria di prima, un bacio quasi casto, ma ricco di dolcezza e parole non dette, parole che comunque Alexia sentì.

<< fammelo >> gli mormorò all’orecchio con voce vibrante, il bacio l’aveva un po’ commossa per la sua tenerezza e ora voleva solo soddisfare il desiderio del suo amante.

Si girò e si mise a quattro zampe, inarcando la schiena e sollevando il fondoschiena, pronta ad accogliere i diciotto centimetri di piacere che Andrea le stava per donare.

Andrea le appoggio il membro duro tra le chiappe e prese a baciarle il collo, le spalle e poi la schiena. Punto il cazzo nel buchino dell’amica e spinse piano facendone entrare quasi metà. Inizio a muoversi lentamente in lei guadagnando terreno ad ogni spinta sputandosi il cazzo di tanto in tanto per lubrificarlo, fino a che dopo 5 minuti tutti i diciotto centimetri di lui erano in lei che dava segni di apprezzamento gemendo ininterrottamente, alzando il tono del suo piacere quando la sculacciava non troppo forte oppure le strizzava un capezzolo. Senza nemmeno rendersene conto Alexia aveva preso a masturbarsi, non si era accorta di aver portato la sua mano al perizoma fradicio dal precedente orgasmo, né di averne scostato il lembo, si era accorta di quello che faceva solo quando al piacere si era aggiunto altro piacere, quando il medio e l’anulare si erano fatti strada in lei e avevano iniziato a muoversi. Gemeva e godeva senza controllo incitando Andrea a continuare, perdendosi nella lussuria e nel calore che il cazzo del suo amico e le sue dita le donavano.

L’ ennesimo schiaffo sul culo fu troppo, per Alexia che venne gridando tutto il suo piacere e dando vita a due fiumi di umori che le scorrevano sulle cosce, il perizoma ormai zuppo non poteva più assorbire il suo piacere. L’orgasmo l’aveva portata stringere l’ano, col risultato che anche Andrea era venuto riversandole otto abbondanti schizzi di sborra rovente nel retto, facendola venire anche dal culo. In quel turbinio di goduria gli amanti persero l’equilibrio e finirono distesi a terra. Andrea ancora con il membro duro nel suo sfintere, attirò a se l’amica e prese cullarla e a baciarle i capelli scarmigliati attendendo che il piacere dell’amica si attenuasse e passasse.

Dopo qualche minuto, Alexia si girò tra le braccia dell’amico e lo baciò.

<< Andre è stato superbo, come sempre, ma ora dovremmo andare >> disse lei a malincuore, sarebbe rimasta a farsi sbattere in tutti i modi fino al mattino, ma erano entrambi impegnati e i loro amici probabilmente cominciavano a chiedersi dove fossero.

<< dammi un minuto >> le disse posandole un bacio sul collo e prima che lei potesse dire qualsiasi cosa sentì la lingua di lui asciugarle le cosce.

<< ora possiamo andare >> disse Andrea e scambiatosi un ultimo bacio abbracciati lasciarono il parco.

Sebbene lontana nel tempo quella scopata con Andrea destava in Alexia ancora sensazioni forti, e sebbene si fosse masturbata più di una volta rivivendola nella mente, questa era la prima volta che si toccava in un luogo pubblico come il treno.

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